giovedì 29 aprile 2010

Io sono Comunista

Non sono mai stato un tipo molto impulsivo. Cerco sempre di far valere la forza della ragione, sulle altre forze che la natura ha messo al servizio dell'Uomo. Per questo non ho commentato prima, la nomina della neo-giunta regionale.
Ora posso affermare che sono contento di non avere rappresentanti in questo consiglio regionale. La nomina dei neo-assessori regionali è espressione dell'atteggiamento arrogante di chi è al potere e ha tutte le intenzioni di esercitarlo senza se e senza ma. Potrebbe balzare all'occhio lo spostamento al centro (destra, direi a questo punto) dell'asse politica (o affaristica) della giunta regionale, in coerenza (termine tra l'altro molto usato nella passata campagna elettorale) con lo scenario nazionale. I più maliziosi potrebbero pensare che questa mia, sia mossa da un senso di frustrazione e invidia in quanto la Federazione della Sinistra non è riuscita ad eleggere un solo rappresentante in consiglio regionale. Tuttavia i più malevoli resteranno delusi, in virtù del fatto che la nostra partecipazione alla coalizione di centrosinistra era regolato da un accordo tecnico che implicava la non partecipazione alla giunta in nessun caso.
La Federazione, ora, ha la possibilità di poter fare un opposizione veritiera alla mal gestione della regione. E' inutile prendere in giro l'intelligenza della gente dicendo che l'opposizione si possa fare anche "dal di dentro" della coalizione di governo. E' una scusa che giustifica la partecipazione consapevole al governo del malaffare. Tutto qui.

Senza trascurare le ovvie difficoltà nel fare opposizione fuori dalle istituzioni (che è cosa ben diversa che fare l'opposizione all'interno di una coalizione), la Federazione ora ha l'obbligo di radicarsi sul territorio (termine anche questo usato molto nella propaganda fine a se stessa), di riconquistarsi il consenso, di operare in conformità con gli ideali da cui è mossa: Il Comunismo. Non oso immaginare quante persone contemporaneamente abbiano "storto il naso" o abbiano sorriso sdegnosamente, di fronte a questa mia affermazione, ma permettetemi di ribadire: il Comunismo. Quello con la C maiuscola. Quello del XXI secolo. Non capisco cosa o chi abbia stabilito la fine degli ideali, tuttavia sono fermamente convinto, da buon militante di federazione, che la rivoluzione in senso socialista, della società sia, non solo possibile, ma naturale. Quando mi confronto su questo tema mi si risponde spesso che il Comunismo è fallito perchè è fallita l'Unione Sovietica e quindi il muro di Berlino e quindi quel tipo di società ecc ecc...Volendo risparmiarvi le mie remore su questa annosa questione (correreste il rischio di passare intere ore a leggere le mie motivazioni), potrei rispondere, per la logica dell' "occhio per occhio e dente per dente", come il Capitalismo sia fallito non solo nel 1929, ma anche nel 2008 (circa ottanta anni dopo) e come, nei periodi dichiaratamente "acritici", la situazione abbia sempre avuto un "trend" di crescita negativo o comunque pari a zero.
Allora perchè ci si ostina ad adottare un modello economico-finanziario fallimentare? Perchè è il meno peggio? Ma come possiamo saperlo se nell'Europa della NATO non abbiamo mai avuto esempi di economia socialista?
Logicamente la risposta non risiede nella "meno-peggioranza" (scusate il neologismo) del sistema Capitalistico, ma nell'interesse dei pochi (ricchi) a discapito dei molti (poveri). Chi è quel folle che rifiuterebbe un sistema economico in cui, con un po' di intraprendenza e le giuste conoscenze, gli permetterebbe di arricchirsi al massimo con il minimo degli sforzi? Giusto uno: un Comunista. So che starete, di nuovo, ridendo a questa mia affermazione, ma un Comunista, sempre quello con la C maiuscola, è l'unico che si opporrebbe con tutta la sua forza a questo stato di cose. La lotta di classe, la stessa suddivisione della società in classi è palese ed evidente. Con la caduta del muro di Berlino si è pensato che fossero caduti, sotto i colpi di piccone, anche gli ideali che avevano caratterizzato la fine del XIX e quasi tutto il XX secolo. Ma perchè questo?
Possiamo mettere in discussione le democrazie socialiste e i loro annessi partiti, ma perchè l'Italia deve subire le scelte errate di alti? Perchè il Comunismo non è attuabile in Italia? Perchè, forse, siamo gli "amichetti" degli Stati Uniti d'America? Perchè facciamo parte della NATO?
Qualcuno mi spieghi, ideologicamente, perchè non possiamo provare ad avere una società ad economia Socialista. Perchè non proviamo ad essere amici della Repubblica di Cuba? Una Repubblica Socialista. Perchè non ci confrontiamo con loro? Siamo forse Xenofobi? O razzisti? Eppure nella nostra Costituzione si recita l'uguaglianza, la pari condizioni di tutti gli esseri umani. Eppure ci sono persone nel mondo che non sono, da noi, considerate come noi. Da questo si evince una grande ipocrisia che quasi può essere considerata una condizione universale dell'intera umanità.
La lotta di classe non è combattuta solo dal cosiddetto Proletariato, ma anche dai Capitalisti e questi ultimi la loro battaglia l'hanno vinta ormai da tempo. Tuttavia la lotta di classe non è una lotta convenzionale, perciò niente e nessuno può impedirci di riprenderla.
Ora però, la cosa, a mio avviso più banale, che possa succedere è quella di essere attaccato sull'uso di alcuni termini e/o espressioni, come: "lotta di classe", "Comunismo", "proletariato", "Capitalismo", ecc. La vittoria del capitalismo sul proletariato è consistita anche in questo: far credere alle masse che ormai alcune cose fossero superate, che non ci fossero più classi sociali, che si potesse raggiungere il benessere "semplicemente" accendendo un mutuo o richiedendo un piccolo finanziamento a tasso agevolato.
C'è un detto che recita: "non è necessario distruggere il proprio nemico, ma solo la sua volontà di combattere."
Beh, care Compagne e cari Compagni, il morale è molto basso. Non è forse arrivato il momento di riflettere seriamente su quanto sta accadendo?

¡Venceremos!

Maurizio Ceccio.

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