martedì 25 maggio 2010

Il Capitalismo secondo me

Il Capitalismo non ha un partito, ma chiede asilo a quelle organizzazioni politiche che decidono di sottostare alle sue regole.
Il Capitalismo, che per sua natura è sempre malato, per sopravvivere alla malattia, fa credere al popolo sovrano che c'è bisogno dell'unanimità di intenti per superare la crisi.
Il Capitalismo chiede, quindi, a tutti i partiti politici di un qualunque Paese, ad economia capitalista, di ridurre le proprie differenze (di tipo ideologico, lì dove esistano) fino ad implodere all'interno di un unico contenitore ad usufrutto, appunto, del Capitalismo.
Il Capitalismo, per superare la crisi, impone sacrifici economici ai Non-Capitalisti.

Il Non-Capitalista, per la proprietà transitiva, è Anticapitalista.
Un partito Comunista, intrinsecamente, è Anticapitalista.
Ogni Non-Capitalista è Comunista.
Ogni Anticapitalista è Comunista.

Maurizio Ceccio - Federazione della Sinistra di Melfi

giovedì 20 maggio 2010

Superate le 500mila firme

[Fonte: Acquabenecomune.org]

516.615 firme raccolte in 25 giorni di banchetti e iniziative in tutta Italia. Un risultato incredibile anche per noi, raggiunto in poco più di tre settimane grazie all'impegno e all'entusiasmo di migliaia di cittadine e cittadini dell'acqua pubblica. Qui trovate la mappa dei banchetti. L'obiettivo che il Comitato Promotore si era posto (700mila firme) è ormai in vista e può essere superato. Da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dall'acqua riconsegnandola ai cittadini e ai Comuni.

I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.

Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.

mercoledì 12 maggio 2010

Superate le 350mila firme in tutta Italia

[Fonte: Acquabenecomune.org]


Dopo un altro straordinario fine settimana di banchetti, abbiamo superato le 350mila firme. Sono passati solo 15 giorni di raccolta firme e siamo già a metà strada rispetto all'obiettivo che il Comitato Promotore dei referendum sull'acqua si era posto all'inizio della campagna (700mila firme entro luglio). Qui trovate la mappa dei banchetti. L'acqua è madre, non può essere merce per profitti.

I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.

Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.


Vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori.

Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene collettivo.

Per conservarlo per le future generazioni.


La partecipazione dei cittadini Melfitani è stata eccellente. Questo ci sprona ad andare avanti.

A tal proposito la Federazione della Sinistra della città di Melfi annuncia che Domenica 16 Maggio sarà ancora presente, in piazza Abele Mancini, per continuare la raccolta firme, per chiedere a gran voce che l'acqua ritorni ad essere un bene dei cittadini e non un profitto per società private.


Grazie a tutti!

sabato 8 maggio 2010

Raccolta firme contro la privatizzazione dell'acqua pubblica

Questa sera, sabato 8 maggio alle 18.00 in piazza Abele Mancini (Piazza mercato), inizia la raccolta firme per la campagna referendaria contro la privatizzazione dell'acqua promossa, al livello nazionale, dal FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA.
Per chi volesse firmare si ricorda che è necessario aver compiuto 18 anni ed essere muniti di un documento di riconoscimento.
Si ricorda, inoltre, che si può firmare sia per il referendum indetto dall'IdV che per quello organizzato da noi. La firma per entrambi i referendum non comporta alcun problema al livello burocratico.

Vi aspettiamo!

Federazione della Sinistra di Melfi.