venerdì 10 giugno 2011

Voto Popolare

Nei prossimi giorni si concluderà un cammino iniziato circa un anno fa, quando alla vigilia della raccolta delle firme per richiedere il referendum, che fra tre giorni andremo a votare, con un gruppo di irriducibili abbiamo dato vita ad un intenso e costante impegno per questa causa.
Due mesi in cui abbiamo raccolto oltre mille firme e che ci hanno consentito di essere annoverati tra i comuni più virtuosi della nostra Regione. Mesi in cui abbiamo incontrato la gente, che ci ha sostenuto, ringraziato, aiutato nella raccolta delle firme prima e ancora di più nella propaganda e indicazioni di voto dopo. Gente che ci ha contestato e che ha espresso le proprie opinioni nel rispetto cmq del nostro lavoro. Una grande marcia che ha portato ad ottenere un primo risultato grandioso, ossia la raccolta, su tutto il territorio nazionale di ben 1.401.492 firme. Per richiede ed ottenere il referendum ne sarebbero bastate 500.000. Quindi quasi tre volte la cifra richiesta! Ora ci siamo! Il 12 e il 13 Giugno potremo tagliare un importantissimo traguardo, potremo, tramite uno dei tre strumenti di democrazia diretta che la nostra bella Costituzione ci mette a disposizione, il referendum, cancellare quattro leggi, direi, antipopolari:

1. due quesiti che prevedono la privatizzazione totale del servizio della gestione idrica e quindi la possibilità di creare profitto su un bene comune ed universale come l'Acqua;
2. un'altra che riguarda la possibilità di reinstallare impianti nucleari sul nostro territorio nazionale a discapito della nostra salute;
3. e in ultimo, ma non ultimo, la legge sul legittimo impedimento, ossia quella norma che consente ai nostri ministri e parlamentari, solo perchè tali, di essere assenti giustificati se chiamati a comparire in un'aula di giustizia.


Raccogliendo gli umori di chi si è fermato, in tanti mesi (sono certo che in molti si ricorderanno, per molto tempo, del gazebo in piazza Abele Mancini, accanto all'edicola), alla nostra fissa postazione, in tanti, appunto, non riuscivano a spiegarsi il perchè un Parlamento e un Governo non riuscissero, in quei luoghi in cui si concretizza (o almeno si dovrebbe) la politica, a trovare una soluzione che evitasse il ricorso al referendum. Ebbene eravamo tutti d'accordo sul sostenere la faziosità di un Governo (che per definizione dovrebbe, a questo punto il condizionale è d'obbligo, costituzionalmente garantire tutti i cittadini di destra o sinistra che siano) che adotta misure addirittura antipopolari ed elitarie. Misure ispirate da quella logica tutta neoliberista che ci ha travolti e trascinati in una grave ed ennesima crisi economica. Crisi che stanno pagando le classi più deboli della società, che addirittura vengono prese in giro da leggi come quelle che noi, per fortuna, fra pochi giorni cancelleremo! Nessuna polemica in queste parole, ma solo la costatazione del fallimento di una compagine governativa. Il che è un dato di fatto.
Ma, allora, lì dove il governo manca è proprio il popolo a dover diventare il garante di se stesso.
Dunque non possiamo permetterci errori, perchè il 12 e il 13 Giugno avremo la possibilità di dimostrare, non solo a chi ci guarda in Italia, ma anche in Europa, di essere cittadini responsabili, che hanno a cuore il proprio futuro e quello dei propri figli. Daremo la dimostrazione di essere "popolo sovrano" e di essere presenti li dove il Governo è assente o antipopolare. Ma per far si che questo si concretizzi, in questi pochissimi giorni che ci separano dalle consultazioni elettorali, dobbiamo fare tutti insieme un ultimo grande sforzo: dobbiamo passare la voce, a casa, sul posto di lavoro, per strada tra la gente: dobbiamo andare a votare e dobbiamo portare ai seggi elettorali quante più persone possibili! Non solo dobbiamo superare il quorum, ma dobbiamo cercare addirittura di sfondarlo!! E dobbiamo farlo perchè è fondamentale che, nella società contemporanea, determinati paletti vengano fissati, sopratutto quando si toccano temi importanti per la vita e lo sviluppo di ogni essere vivente. Dobbiamo stabilire che ciò che è fondamentale per la vita e la dignità delle persone non può essere barattato e bistrattato in nessun caso.
Per questo è importantissimo l'esito elettorale che ne verrà fuori dal 12 e 13 Giugno.
In questa campagna referendaria, ci siamo scontrati con i titani! La comunicazione di massa ha fatto passare sottosilenzio ogni notizia relativa alla raccolta firme lo scorso anno, e alla propaganda elettorale in questi mesi. Spot pubblicitari, a favore del SI, mandati in orari mattutini o notturni improponibili, distorsione delle informazioni relative alle date in cui si voterà (è emblematico il caso del TG1, il primo telegiornale in Italia!), ha creato addirittura confusione lo spot pubblicitario del ministero dell'Interno che "spiega" (o meglio dovrebbe spiegare) i quesiti referendari.
Quindi come è ovvio, si è fatto e si sta facendo, di tutto per creare confusione e per scoraggiare i cittadini, ed evitare che questi vadano a votare.
Ma questa volta non ci fermeranno! In queste settimane, siamo stati in piazza, nei mercati, tra le persone e con le persone apposta per fare chiarezza, per far capire come votare e per far capire che dobbiamo votare SI per dire NO. Infine vorrei ringraziare tutti coloro (militanti di partito, associazioni, movimenti e singole persone) che si sono mossi e ci hanno aiutato in questi giorni per pubblicizzare la campagna referendaria e che hanno sudato e sofferto con noi in questo lungo anno di lotta.
Concludendo, tendo a considerare le elezioni in genere, ma sopratutto i referendum, come un momento in cui si misura la vitalità di una nazione. Perciò noi, cittadini, che siamo il sangue del nostro Paese, sabato 12 e domenica 13 andiamo a votare e facciamo pulsare il nostro quorum!

Grazie e buon lavoro a tutti noi!
Maurizio Ceccio.

venerdì 14 gennaio 2011

Acqua Bene Comune - Sì della Consulta, la parola ai cittadini

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del restante quesito (quesito n. 2), ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.

Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.

Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.
Roma, 12 gennaio 2011